Asso, cagnass da canile.

Andrea Della Quercia
3 min readApr 1, 2019

La mattina del 26. Appuntamento al Parco avventura 3 Querce alle 10. Mac arriva alle 9:45 parcheggia e si accoccola sulla panchina al primo sole. Pochi minuti prima delle 10 una Serie 2 bianca con targa gialla fa capolino nel rettifilo: è Lanzi, precisione teutonica, ora anche nordeuropea. Pochi istanti di manovra e anche lui si accomoda sulla panchina, sempre al primo sole. 10 minuti di rimembranze — nell’ottobre 2018 è ricorso il 50enario del sodalizio amichevole tra i 2 Village People con maggiore anzianità di amicizia — a/s 1968–69, classe IIa B scuola elementare di Pino Tor.

Ora arriva Mortimer, stesso rettifilo e stesso parcheggio, i 2 amici si avvicinano per salutare il terzo, che scende dall’auto con 2 cani, eccitati dalla collina, dai guinzagli distonicamente troppo lunghi. Il movimento del corpo di Stefano ha qualcosa di quella corsa a centrocampo che ormai è solo memoria, un po’ dinoccolata, efficace nel portare palla, quasi mai fino alla fine.

Ecco Luna e Ace (Asso), due meticci raccattati dalla buona anima di Mortimer, che nei suoi mid-50s ha rinunciato alle donne e si è dato ai cani, fa charity con i calendari ed è felice nel suo volontariato cinofilo. Però i 2 cagnass ringhiano e abbaiano ai 2 amici prima della passeggiata, forse eccitati dall’aria della collina.

Luna la si conosce, è con Stefano da un paio di anni — solo il suo amore l’ha recuperata dopo anni di vita di strada, bastonata e deflorata, didietro e didietro. È ancora diffidente, ma si concede alla mano esperta di Mac. Asso è più impestato, ma alla fine anche lui cede ad una smusata.

Pronti via per 4 passi, 3 amici e 2 cani.

Sempre al guinzaglio, incautamente lungo, Asso fa un mezzo swing verso la collina, passa vicino a Lanzi e senza dare segnali di intento famelico… zacchète, piazza un morso a incisivi aperti nel polpaccio superiore destro di Lanzi. Porcu can! Gran vociare al cane, Asso ma che cazzo fai? Stefano si scusa, prova a metterla sul ridere, fa il culo al cane, non convintamente.

Nel processo recide il tessuto di un paio di Levis505 elasticizzati nuovi di zecca natalizia (tipo €120), che Lanzi si tira su per vedere il danno: una bella corona di incisivi con lacerazione e sangue.

Lanzi è in shock, comincia a farfugliare di rischi di infezioni, menziona pronto soccorso. Stefano prova a rassicurarlo, menziona vaccini e certificati, Mac esclude rischi di rabbia, prende le salviette umidificate dalla macchina e le porge all’amico ferito; esaminando lo sgarro nel tessuto e nel polpaccio, chiede a Stefano se ha l’assicurazione, visto il replacement value dei Levi’s.

Passato lo shock, Lanzi prima dice che in Lussemburgo i cani hanno obbligatoriamente la museruola, poi azzarda che se Asso si è fatto 10 anni di canile un motivo ci sarà stato. Mentre Tondelli prende le difese del cane neanche fosse un padre di un pulcino del Toro in campo, lo sguardo di Lanzi rivela come sia una disdetta non avere dietro la Luger di ordinanza, per una rapida giustiziata dell’orrida bestia.

Stefano insiste nella sua vocazione paternalista protettiva — per lui Asso è veramente un pezzo ‘e core; fanculo, pensa Lanzi, il mio Leo non ha mai morso nessuno in 18 anni, al mio paese Asso finiva di sicuro con una punturina.

Si va, il gruppo guadagna la collina verso il Pennone, i 2 amici sul marciapiede, Stefano e i cagnass nel prato. Pochi minuti di buon passo e i 2 amici perdono il 3°, si voltano a valle e non lo vedono. Pochi minuti di attesa e compare da dietro la curva l’uomo e i suoi cani con un’altra persona. Si avvicinano e si riconosce Leo, impeccabile nel suo abbigliamento tecnico da corsa; Mac nota che la sua tuta da corsa supercool in dri-fit o similare (altri €90–100) è strappata all’altezza del polpaccio, un bel sette di svariati centimetri che rivela pure un rivolino di sangue sul polpaccio del 4° amico.

E due, è proprio Boxing Day per Asso!

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